Ciao Crystal!
No non è obbligatorio andare alle feste di compleanno

Soprattutto a 3 anni, aggiungo. Almeno, questo è il mio pensiero.
E' giusto rispettare l'altrui pensiero, ma non si è obbligati a farsi piacere ciò che non piace.
Poi ovvio c'è festa e festa... C'è il festone "tutta la classe insieme appassionatamente con animatori etc" :/ e la festicciola in casa pochi ma buoni a giocare e condividere momenti tranquilli.
Non so quale sia il tuo caso ecco, ma se non c'è sintonia con gli altri genitori non sei obbligata a farlo per tua figlia, soprattutto considerando che a 3 anni non può decidere lei cosa fare, cioè non ha a disposizione tutti gli elementi per farlo con coscienza, e lì deve intervenire il genitore.
Per un po' di tempo mi sono posta anche io questo quesito: è corretto che sia io a orientare le amicizie di mio figlio facendogli o meno frequentare determinate persone in base al fatto che a me piacciano o meno loro e le loro famiglie? Ecco indicativamente rispondevo e rispondo NO, è giusto che scelga liberamente le amicizie. Pero'... è anche giusto che gli dia un sentiero da seguire, indicazioni su cosa secondo noi va bene oppure no... Poi dopo alcune esperienze e prove con esito negativo, ho deciso che per ora scelgo e oriento la sua scelta ove giusto e possibile.
Ho fatto anche il contrario, cioè figli di genitori con cui io mi trovo bene, ma con cui mio figlio finisce sempre per litigare, beh le frequento meno oppure senza bimbi.
In concreto, tornando alle feste: ormai andiamo a due o tre feste selezionate ogni anno, siamo all'ultimo di materna.
Per fortuna gli inviti arrivano via Wapp, la mamma di turno crea gruppo invitando tutta la classe, così si evitano i cartoncini a scuola e volendo puoi anche non informare tua figlia dell'invito evitando inutili discussioni. Se possibile, quando andiamo lo facciamo in coppia, almeno diventa una occasione per stare in qualche modo con il mio compagno.
Le feste da noi sono pressochè tutte identiche: agriturismi bar o sale dedicate, con animatori truccabimbi, musica a palla, atroce momento ultra consumistico dello scarto regali

se l'animatore è bravo e i bambini socievoli il gioco procede bene e tutti sono coinvolti, se vi sono elementi più timidi o cmq poco inclini alle attività organizzate vengono o coinvolti a forza o restano in disparte. Se l'area è attrezzata il gioco casuale e individuale vince su tutto. L'obiettivo è portarli a casa il più stanchi possibile, se si addormentano in auto meglio ancora, così il weekend passa indolore.
Insomma in generale non sono mai grandi occasioni di socializzazione nè per i piccoli nè tantomeno per i grandi: trovandomi anche io in una situazione dove il mio pensiero è in contrasto con lo stile educativo degli altri genitori, finisco per "fare da tappezzeria" come si diceva al liceo, mentre mio figlio gioca e scorrazza e gli altri genitori fanno comunella a gruppetti. Mi sono anche posta se questo fosse un mio problema caratteriale: sono stata molto timida in infanzia e adolescenza, per poi riscattarmi decisamente con caratteristiche opposte e di forte socialità.
Ma a un certo punto nel ruolo di mamma ho pensato: Sono io sbagliata? beh non lo so ma dopo alcuni episodi di gelati pomeridiani con piccoli gruppi di bimbi dove partiva la sculacciata in piazza e lo schiaffo sulla mano su bimbi perlatro anche stanchissimi da pomeriggi di giochi e chiacchere dei genitori, ho deciso che non faceva per noi. Punto. Non sopporto io queste cose e non voglio che mio figlio le veda fare sui suoi amici.
Non credo che non frequentare feste di compleanno, o comunque sceglierne alcune spot in base a rapporti col festeggiato, location, orario etc.. possa precludere o modificare le amicizie di tua figlia. In ogni caso a scuola, 5 giorni su 7, può frequentare i bimbi che le piacciono in modo strutturato, e nulla vieta di invitarne qualcuno a casa ogni tanto per rafforzare il legame, meglio di come sarebbe possibile a queste famigerate feste, a mio parere.