Ciao a tutte, grazie dei vostri racconti, fanno sentire un po' meno sole così condivido anch'io la nostra esperienza.
X ha iniziato la scuola il 16 settembre.
Il primo giorno é entrato un po' titubante, ma senza problemi, l'ho visto in giardino prima dell'uscita ed era con quello sguardo assente da "ma quando finisce". Ero un po' preoccupata, ma mi ha raccontato tanto, ha detto che non ha giocato, ma ha solo guardato, però ha riordinato le macchinine. Era sereno e mi sono tranquillizzata.
I giorni seguenti é entrato tranquillo. Non é previsto inserimento, ma i genitori possono stare un pochettino....diciamo che non sono stata ancora cacciata e sono già stata anche 20 minuti

Una mattina é stato X a chiedermi "ma quando vai via?".
E all'uscita era entusiasta, anche in giardino lo vedevo correre e giocare sereno. Mi diceva che era triste che io non c'ero, ma ricordargli che ero comunque sempre con lui perché lo penso sempre lo faceva sorridere.
Naturalmente adesso sono arrivati i problemi all'ingresso, da questa settimana. Se parliamo della scuola ne é entusiasta, mi racconta serenamente le cose che gli piacciono o no. Solo a volte, alla fine del racconto, mi dice che non ci vuole andare. Ma poi quando gli chiedo se vuole i mirtilli o la mela come merendina della mattina, mi risponde tranquillo che vuole i mirtilli e solo quando non ci sono più allora vorrà la mela.
Non ci sono proteste per prepararsi la mattina, anzi, sono momenti piacevoli, anche durante il tragitto non ci sono problemi (e camminiamo 15 minuti, ce ne sarebbe di tempo per correre lontano nella direzione opposta), quando arriviamo alla scuola tutto é ok, senza lamentele, quando entriamo nella classe anche, guarda molto (é un grande osservatore silenzioso), poi quando si mette timidamente a interessarsi a un gioco, gioco un po' con lui e poi gli dico che é l'ultimo giro per me e poi vado....ecco che se i primi giorni mi salutava anche col sorriso, adesso inizia a piangere e a dirmi che vuole tornare con me.
E lui non ha mezze misure, se piange vuol dire che urla disperato tirando calci e aggrappandosi a me con tutta la forza.
Lunedì sono stata molto, ho cercato di fare come le altre mattine, ma niente lo interessava veramente, alla fine sono partita che piangeva disperato, ho aspettato fuori e in 2-3 minuti mi é sembrato di non sentirlo più piangere.
Il secondo giorno di pianti, dopo meno di un minuto aveva smesso.
Ma poi quando lo vado a prendere é proprio sereno, mi parla entusiasta delle cose che fa, anche di quelle che non vorrebbe fare.
L'assurdità é che mi sembra quasi più sereno queste mattine che piange, piuttosto che le prime in cui sembrava tranquillo, quasi che quello sfogo plateale gli facesse sfogare tutta la sua tristezza per poi poter stare meglio.
E anche il pomeriggio con me (va solo 3 mattine a settimana) sta molto meglio, passiamo dei pomeriggi splendidi, cosa che era diventata difficile ultimamente: durante l'estate era spesso frustrato per niente, mi picchiava per un niente, adesso a parte quei 10 minuti la mattina é tutto piacevole.
Penso di continuare a provare finché lo vedo sereno all'uscita, finché mi parla con entusiasmo delle cose che fa o non fa.
Ha 3 anni e mezzo, so che non é indispensabile che ci vada e so che per lui é una fatica, ma quelle poche ore la mattina (lo vado a prendere prima delle 12) mi lasciano un po' respirare (non abbiamo parenti vicini e iniziavo a sentire il peso di stare sempre e solo con lui) e per lui sono un'occasione che mi dispiacerebbe stroncargli così all'inizio.
E se poi stiamo meglio tutti perché lui non ha le sue crisi, io riesco a essere più empatica perché più serena...beh, sto pensando che forse ne vale la pena....
Ma i dubbi sono sempre lì dietro l'angolo
