Ciao a tutti. Il titolo di questo sito/forum mi piace molto, perché descrive bene la conseguenza principale di una infanzia infelice. Si perde il sorriso e si passa la vita a chiedersi "chi mi ha tolto il sorriso? e perché?".
Io sono una ragazza di 25 anni, che da molti anni sta cercando di ricostruire il suo passato e contemporaneamente un futuro. Non sono madre, ma ho sempre pensato di non volerlo diventare, perché convinta di poter fare del male ai bambini, in qualunque modo.
In realtà io piango pure se per sbaglio ammazzo un moscerino. Ma questo non mi impedisce di sentire che sono potenzialmente capace di fare delle cose bruttissime.
Chi mi abbia tolto il sorriso non lo so. So solo che all'età di 7 anni ho iniziato a rifiutare il cibo, a non voler giocare, non riuscire a dormire, a sentirmi profondamente triste e dire di voler morire, ma soprattutto a provare una rabbia esplosiva che sfogavo in urla e pianti, per motivi futili.
Da quel brutto periodo sono uscita gradualmente, ma ora sono un'adulta ansiosa, insicura, con un rapporto difficile con il cibo, incapace di amare e di vivere la sessualità, spesso a disagio con gli altri, e soprattutto con il contatto fisico.
Parallelamente però, sono anche una donna apparentemente forte, determinata, che studia, lavora, che combatte. Ma che soffre ancora esattamente come quando aveva 8 anni e ha gli stessi identici sintomi di disagio, probabilmente mai capiti, mai realmente affrontati.
Per tanto tempo ho pensato di aver subìto degli abusi, ma non ricordo niente di questo. Ho avuto e ho tutt'ora un padre instabile, egocentrico, probabilmente più problematico di me, che mi ha "cresciuta" con violenza, incapace di dimostrare affetto e soprattutto di insegnarmi qualcosa senza un'umiliazione, o senza sottolineare quanto lui fosse colto, intelligente, capace. Tutte le strade che ho tentato (odiarlo, idealizzarlo, idolatrarlo, odiarlo di nuovo) non sono servite a ottenere la protezione e la complicità di cui ho sempre avuto bisogno. Non mi ha mai nemmeno visto, e il contatto più intenso con me l'ha avuto solo con botte disumane.
Mia madre è una donna apparentemente perfetta. E' riuscita a tenere in piedi casa, famiglia, lavoro, tutto in un ordine impeccabile, peccato che tutto questo marcisse dall'interno e lei se n'è accorta davvero solo qualche anno fa, quando si è arresa davanti all'instabilità emotiva di mio padre (con cui ormai non ha più nemmeno un dialogo, se non per litigare e recriminare) e alla sofferenza psicologica mia e di mia sorella, che è stata per anni in cura da uno psichiatra e che anche grazie a una cura farmacologica è riuscita a proseguire gli studi e ad allontanarsi da casa.
La cosa più strana della mia storia è che non c'è nessuno che abbia davvero la faccia del mostro. Mio padre è un mostro di insensibilità, di irrazionalità, di disordine psichico, ma io mi sento sofferente come se fossi stata molestata molto più intimamente, come se qualcuno avesse violato un confine ben più importante. Mi sento invasa, e sono incapace di stabilire un contatto anche con la persona che amo e che mi ama.
Sono qui per chiedervi se avete mai avuto a che fare con dei bimbi o degli adulti che hanno subìto delle molestie, e per sapere se in qualche modo è possibile far riaffiorare dei ricordi che sembrano svaniti, ma che in qualche modo, non so come, continuano a lacerarmi l'anima da 15 anni.
Non voglio cercare un colpevole, vorrei solo avere la certezza di non essere nata sbagliata, anche per eliminare questa costante sensazione che se mai dovessi avere un figlio sarei solo capace di fargli del male.
Grazie, un abbraccio a tutti.