Alla fine è successo: sono diventata esattamente come mia madre. Perché mi sono ritrovata nella situazione che mai, mai, mai, mai, mai avrei voluto vivere: essere senza lavoro.
Invece è capitato. E siccome io sono certa che la decisione di mia madre di stare a casa dal lavoro sia una di quelle che più ha pesato – in negativo – sulle nostre vite, ecco che tutto sta precipitando.
Intanto, i soldi. Non che siamo in crisi nera, però certo bisogna vivere diversamente. Ovvero dire spesso no. Quasi sempre no. Esattamente come capitava a me da bambina. Che poi non é dire no, ma è l’ansia che ne consegue, perché me l'hanno sempre fatta pesare. Così ora ho lo sguardo di mia madre: quando sono a tavola, guardo quanto mangiano gli altri, calcolando quanto ho speso. Lei lo faceva proprio pesare (“oh, un chilo di pesche comprate ieri mica possono sparire così” e allora io rimettevo giù la pesca…). Io sto zitta ma lo sguardo parte, l’ansia mi viene. E quando i bambini mi chiedono qualcosa, mi sale l’ansia; vorrei scappare, vorrei non chiedessero nulla, per non dover dire no, anzi per non dover scegliere, valutare, pensare…
E poi odio stare in casa. Io detesto fare i mestieri, non lo sopporto. Mia madre ha passato tutta la sua vita a fare i mestieri, non fa altro, puliva dalle 9 del mattino alle 5 del pomeriggio, poi ci chiamava e diceva “eh, visto come è bello pulito? Bella soddisfazione eh?” e io lo trovavo pietoso. Era come prima, né più né meno, chi se ne frega! Così passo le ore a pensare che dovrei mettere a posto la casa ma non faccio niente perché mi si chiude lo stomaco all’idea, mi viene una rabbia per cui butto tutto in giro, butterei tutto in pattumiera, non sopporto riordinare la camera dei bambini, pieni di inutili giocattoli inutilizzati, tutti soldi sprecati, che se avessi io potrei usare in modo tanto migliore, invece devo tenermi tutta quella roba che riempie spazio e fa polvere… non lo sopporto!!!
E ora sono in depressione piena. Oltretutto soffro gravemente di meteopatia, e questo tempo di merda (scusate ma non c’è altra definizione) mi ha fatto sbarellare. Così sono sempre sull’orlo delle lacrime, non dormo, ho dovuto ricorrere agli ansiolitici che mi tolgono la voglia di fare tutto… passo le ore a pensare a quello che dovrei fare guardando le ore che passano e senza fare nulla.
La cosa peggiore: mia madre mi capisce! Non lo sopporto, non sopporto sentirmi in sintonia con lei su una cosa che avrei giurato non mi sarebbe mai capitato. E invece l’unica che capisce la depressione che ho, l’insonnia, la tristezza fissa che mi accompagna sempre è lei. E questo mi fa sentire uno schifo.
Faccio uno sforzo immane per non piangere davanti ai miei figli, per non lamentarmi, per non dire quelle frasi che diceva mia madre che sono pura negatività. Siccome stava male lei, si lamentava di tutto come se fosse obiettivo, così stavano male anche gli altri. Quante volte mi viene da farlo, e quante volte mi capita. E allora arrivano i bambini a dirmi “mamma sei triste? Ma non è grave, non fa niente” e io mi sento morire.
Non vorrei che dovessero pensare che loro non mi bastano per essere felice, che nonostante loro sono triste. Ci si sente male, lo so, ci si chiede perché non bastiamo noi figli per farla sentire contenta. Ma è così: non riesco più a essere contenta, non riesco a godere nessun momento, riesco solo a pensare che va tutto male e andrà spolo peggio e io non posso farci niente...
Poi mio marito mi abbraccia, mi viene a salutare prima di andare al lavoro, mi mormora "ti amo" prima di dormire e io mi sento uno schifo, perché lo fa per farmi stare bene, ma io mi sento male lo stesso...
La cosa che più mi fa star male è sapere che tutti questi anni non sono serviti a nulla. Ho corso e lavorato per scappare da mia madre, e ora sono come lei, mi alzo di notte a prendere le gocce se no non dormo. Come in Samarcanda, ho corso e corso solo per ritrovarmi al punto di partenza.
L’unica consolazione, è che i miei bambini sono sempre contenti. Sempre. E mi chiedo come facciano, mi chiedo cosa hanno da essere così contenti, che a me sembra che vada tutto male. Non era permesso essere troppo contenti in casa mia, a un certo punto mia madre ci bloccava, c’era qualcosa da fare, bisogna smettere di “ridere come degli stupidi”. Io guardo loro contenti di nulla e mi chiedo per quanto tempo riuscirò a trattenermi prima di dire loro qualche cattiveria che li faccia restare male…