La nascita di Edoardo arriva dopo una gravidanza che per me è stata un po' come un viaggio in paradiso.
Ho passato quei mesi a pensare solo ed esclusivamente a lui, al mio cucciolino che cresceva dentro di me.
I primi mesi li ho passati con una terribile ansia di perderlo. Avevo la paura fortissima che qualcosa andasse storto, mi svegliavo di notte piangendo al pensiero che se ne potesse andare.
Poi giorno dopo giorno siamo arrivati agli ultimi mesi ed io mi sono tranquillizzata, pensando che ormai anche se nasceva si sarebbe salvato.
Ho passato serate intere con la mano sul pancione ad accarezzare quell'esserino che era dentro di me, a pensare a lui, solo ed esclusivamente a lui.
Mi godevo il mio pancione. Passavo le ore sul letto, con la mano sulla pancia, in silenzio, a parlare a Cucciolino con il cuore, e ad ascoltare i suoi movimenti, le sue carezze.
Arriviamo all'ultimo mese in posizione podalica, dopo essere stato giù podalico e poi cefalico.
Stava comodamente seduto con il sederino sulla mia vescica, e la testolina in alto, per intenderci sotto il seno destro.
La ginecologa mi dice che teoricamente c'è ancora qualche possibilità che si giri, anche se in pratica, nonostante io abbia parecchio liquido, è poco probabile che succeda, visto che ormai è un bel bambino anche abbastanza grandicello. Mi dice che se non si gira bisognerà fare il cesareo, cosa di cui avevo non paura, ma il terrore.
La paura del taglio era tantissima, ma devo dire che, mentre nel mese precedente avevo sperato che si girasse, gli chiedevo di farlo, ho provato ad adottare quei piccoli stratagemmi che ho letto online per favorire il capovolgimento (x esempio stare a pancia sotto con il sedere all'insù, oppure avevo preso informazioni su chi nella mia città ptaticasse la moxa, ecc) ora ero più tranquilla: se Cucciolino stava in quel modo era perchè voleva stare cosi, quindi io avrei rispettato la sua decisione. Evidentemente stava comodo così!
Inoltre dopo che ho letto che secondo alcune teorie di psicologia, i bambini possono mettersi in posizione podalica per rassicurare la mamma che, anche inconsciamente, gli manda messaggi chiedendogli di non abbandonarla e di stare stretto a lei, mi sono talmente commossa che lo ringraziavo di essersi messo così.
Però, quella parola "taglio cesareo" mi faceva una grandissima paura. Mi svegliavo perfino di notte piangendo per paura di non farcela, di non riuscire ad affrontare quella cosa che tanto mi spaventava...
Intanto ero stata chiamata da un'ostetrica per il colloquio per la donazione del cordone ombelicale, il martedi. Quando sulla mia cartella vedo scritto a matita "probabile TC per presentazione podalica" mi si gela il sangue... accidenti, stava diventando tutto vero!!!
Il giovedi vado in ospedale per vedere la mia ginecologa... arrivo verso le 9, ma prima delle 12 non riesce a visitarmi perchè ha una serie di urgenze... io intanto seduta nella sala d'aspetto del reparto di ostetricia, fantastico sul mio cucciolino, sul momento in cui lo vedrò...
Quando la dottoressa si libera mi fa andare nell'ambulatorio e mi fa l'ecografia... Cucciolino è ancora podalico.
Sono a 37 settimane + 2 giorni, e di prassi il cesareo, almeno nel mio ospedale, lo fanno dopo le 38 settimane.... quindi.... manca solo 1 settimana!!!!
La dottoressa chiama l'ostetrica (la stessa della donazione del cordone), che arriva con l'agenda. Devo dire che in quel momento, quando vedo davvero concreto quel momento, inizio ad agitarmi un pochino! La mia ginecologa sarà in ospedale fino a venerdi 12, dopo di chè sarà in ferie per una settimana. Mi dice che se voglio posso aspettare ancora, ma solitamente si consiglia di fare il taglio un po' prima della data presunta, proprio per evitare un intervento d'urgenza, se dovessero rompersi le acque in modo naturale. Inoltre io volevo assolutamente che fosse lei ad operarmi, vista la mia grandissima paura!
Così, consultando i turni, fissiamo la data definitiva: venerdi 12 agosto.
Ricordo che quando sono tornata a casa mi sono sdraiata sul letto ed ho accarezzato il mio pancione: sapevo che avevo solo 1 settimana da passare insieme a lui. Un'ultima, calda settimana che avrebbe concluso quel meraviglioso viaggio iniziato sotto la neve di dicembre.
Ero fierissima del mio pancione, e lo portavo a spasso con orgoglio!
I giorni sono passati abbastanza velocemente tra gli ultimi preparativi per la valigia, e i momenti di paura e agitazione. Ma devo dire che, mentre nelle settimane prima il cesareo mi faceva molta paura, ora ero tranquilla. Sapevo che in quel modo Cucciolino non avrebbe sofferto, sapevo che non avrei rischiato di arrivare troppo tardi in ospedale, di non riconoscere le contrazioni, di non dover affrontare un estenuante travaglio... sarei andata in ospedale con la valigia in mano, e dopo poche ore avrei avuto il mio cucciolino tra le braccia. Ero sicura che lui mi avrebbe dato la forza di affrontare quella prova.
Sapere che quella era l'ultima settimana che passavamo insieme però mi rendeva molto malinconica, così, oltre al tempo passato con la mano sul pancione ad ascoltarlo e a parlargli attraverso il cuore, spesso gli scrivevo, per avere sempre un ricordo di quei momenti.
Il martedi successivo sono dovuta andare in ospedale per gli ultimi prelievi, e poi era fatta: mancavano solo 3 giorni al grande giorno.
La notte, come quasi tutte le notti precedenti, spesso mi svegliavo per il caldo. Al risveglio delle 2 accendevo la tv e guardavo un po' prima di riaddormentarmi, giravo per casa, bevevo, pensavo a Cucciolino...la notte tra giovedi e venerdi invece ero stranamente tranquilla. Credevo che l'avrei passata in bianco, e invece ho dormito serenamente quasi tutta una tirata.
Il venerdi dovevo essere in ospedale alle 7,30 digiuna dalla mezzanotte.
La sera prima la malinconia era alle stelle. Sapevo che il giorno dopo mi sarei dovuta separare per sempre dal mio pancione, e che il mio Cucciolino, che fino a quel momento era solo mio, sarebbe stato portato via dalla mia pancia e diventava a tutti gli effetti indipendente. Certo, averlo tra le braccia sarebbe stata una cosa meravigliosa, ma nella pancia c'era un legame, un rapporto speciale ed unico, che non dimenticherò mai.
Venerdi 12 agosto, sveglia alle 6, vado a fare la doccia e, affacciandomi dalla finestra vedo sorgere il sole sul mare. Il sole era una palla rossa e il cielo attorno aveva un colore mai visto prima. In quel momento ho pensato che quello spettacolo era per Cucciolino, e che da quel giorno in poi, ogni mattina il sole sarebbe sorto per lui.
Facciamo l'ultima doccia insieme, o come mi piaceva dire, Cucciolino faceva i tuffi. Mi vesto, scrivo ancora qualche parola al mio cucciolino... e poi partiamo. La giornata era splendida, e la passeggiata dalla macchina al reparto era piena di emozioni che non dimenticherò mai. In sala d'attesa c'erano altre 2 coppie, anche loro con un cesareo programmato per quella mattina. La mia ginecologa aveva fatto la notte, e siccome il venerdi la donazione del cordone viene fatta solo fino alle 11, voleva operarmi per prima per essere sicura di fare in tempo, ma il primario ha fatto passare avanti una sua paziente.. eh eh eh. Così aspetto.
Verso le 8,30 mi chiama la mia ginecologa, mi fa un'ultima ecografia per essere sicuri che fosse ancora podalico, e così era. Dall'ambulatorio mi portano in una stanzina in cui mi fanno qualche prelievo e mi misurano la pressione. L'ansia stava salendo. Vedo nel corridoio Silvia, l'ostetrica con cui avevo fatto gli altri prelievi e che mi aveva fissato l'intervento, e la imploro di venire in sala operatoria.
Da quella stanza, l'ostetrica che mi stava preparando (mi pare si chiamasse Agnese) mi porta in un'altra stanza. Mi fa spogliare, mi mette il camice e poi viene chiamata in sala parto. Un'infermiera viene, mi mette la cuffia, le calze contenitive per l'intervento, e quei sacchettini verdi sui piedi... l'ansia era sempre più... poi mi dice "andiamo" e uscite dalla stanza, ci dirigiamo verso la porta con sù scritto 'sala parto'. Mi sento gelare.
Lì dentro mi fanno sedere su una sedia, dietro di me la sala travaglio e la sala parto. Davanti la sala operatoria. Vedo la mia ginecologa con il camice, la cuffia e la mascherina... vedo un'infermiera venire verso di me con due boccette di flebo. Aiuto! Io ho il terrore degli aghi! Mi infila l'ago sul dorso della mano e devo dire che quello è stato uno dei dolori più grandi dei miei 4 giorni di degenza!
Dico alla mia ginecologa che sono terrorizzata e lei mi risponde "eh, io li ho fatti tutti e due col cesareo, tremavo come una foglia"
"accidenti, mi dico, se tremava lei, figuriamoci io....".
Viene un tale che si presenta come l'anestesista.
Io avevo il terrore della puntura nella schiena!!!!! Mi fa le classiche domande di rito (malattie importanti, interventi precedenti, allergie) e se ne va.
Passa il primario che aveva appena finito l'intervento precedente e intuisco che mancava davvero poco... sento dire "c'è un cesareo d'urgenza" e poi "no, facciamo prima lei".
Lei ero io!
Mi fanno alzare ed entrare in sala operatoria.
Qui vedo che mi avrebbero operata la mia ginecologa e il primario.
Mi fanno sedere sul lettino e l'anestesista mi fa la puntura. Vi giuro che ero terrorizzata, ma non ho sentito ssolutamente niente! In pochi istanti sento le gambe molto pesanti e non riesco a spostarle, ma se qualcuno me le tocca le sento. Mi fanno sdraiare, mi alzano il camice e da quel momento io non vedo più niente. Ora iniziano l'intervento.
Devo dire che non ho precisamente in mente ciò che è successo da questo momento in poi, ricordo solo che la grande paura che avevo è sparita tutta d'un tratto. Sapevo che ormai c'ero, ero lì, e che di lì a poco avrei conosciuto il mio Cucciolino. Respiri profondi e attesa.
Dopo pochi minuti (10 al massimo) sento dire "10 in punto", sento un lieve pianto, e vedo un ranocchietto tutto sporco. Era il mio Cucciolino!
Non ho pensato più a niente, credo che avessi l'encefalogramma piatto in quel momento... ero incredula, il mio Cucciolino era lì, era nato, era appena nato! Ricordo che poco dopo mi sono vista la sua testolina sulla spalla destra, era tutto sporco, ed io l'ho baciato un paio di volte, dopo di chè l'hanno portato via per gli esami ecc. Non ho potuto abbracciarlo o toccarlo perchè avevo le braccia ferme con le flebo. Da lì alla fine dell'intervento devono essere passati circa 20 minuti o mezz'ora, ma io non ricordo nulla. E' come se fosse tutto in una nuvola, sentivo un po' tirare la pancia, vedevo le teste dei medici, ma io avevo in mente solo il mio Cucciolino.
Finito l'intervento mi spostano su una barella e mi fanno aspettare fuori dalla sala operatoria per portarmi in camera. A un certo punto viene la mia ginecologa e mi dice "Passata la paura? E' andato tutto bene, era un bel bambino, con una bella testolina"
Io tremavo come una foglia, mi hanno spiegato che era l'effetto dell'anestesia. Non vedevo l'ora di andare in camera e di avere il mio cucciolino tra le braccia. Ho aspettato un po', altri prelievi, e poi mi portano in camera. Uscita dalla sala operatoria vedo il mio compagno, mia mamma, poi i genitori del mio compagno. Sui loro volti ho visto la felicità. Loro avevano visto Cucciolino quando l'ostetrica l'ha portato al nido.
Mi portano in camera, ma io voglio vederlo, non riesco più ad aspettare. Così mando mia madre al nido a reclamare il mio Cucciolino. Quella mattina sono nati 10 bambini, e al nido sono in ritardo con la preparazione dei bimbi. Ma poi, non so che ore fossero, me lo portano. Ricorderò per sempre il momento in cui me l'hanno messo in braccio. Un fagottino avvolto in una copertina azzurra, con due occhioni grandi che mi guardavano... sono scoppiata in un pianto a dirotto, e ho cominciato a baciarlo e annusarlo. Era infinitamente morbido, e profumato di Cucciolino. Aveva addosso i vestitini che avevamo portato per il suo primo cambio.
Quel primo pomeriggio l'ho tenuto sempre con me, è stato lì nel mio letto accanto a me, ha dormito, ogni tanto si è svegliato ed io lo riempivo di baci e carezze per farlo tranquillizzare. Non riuscivo ancora ad alzarmi, ma non mi importava. Avevo il mio Cucciolino!
Sono rimasta in ospedale 3 notti, durante le quali non ho mai dormito. La seconda notte sono andata al nido e me lo sono preso e portato in camera con me. Sono riuscita ad alzarmi solo il pomeriggio del giorno dopo l'intervento, prima mi faceva male la ferita. Mi hanno fatto punture, visite, prelievi... Ma l'unica cosa a cui pensavo era avere il mio Cucciolino. L'ho tenuto praticamente sempre con me.
Il giorno di ferragosto sono tornata a casa. Appena entrata dalla porta sono scoppiata a piangere, è stato incredibile tornare in quella casa che avevo lasciato solo 3 giorni prima con il pancione.
Poi in camera, sul muro ho visto il fiocco con scritto Edoardo che era appeso sulla porta dell'ospedale. E il pianto è aumentato.
Mi mancava la pancia. Mi manca tutt'ora. Avere Cucciolino tra le braccia è qualcosa di meraviglioso, ma il pancione era qualcosa di speciale. Non dimenticherò mai i mesi che abbiamo vissuto insieme io e Edoardo come una cosa sola, con un unico respiro.
Da quando ho saputo di essere incinta ho vissuto solo per lui, per la mia pancia. Non mi importava più di nient'altro, l'unico pensiero era il mio Cucciolino e la sua salute.
Ed io mi sentivo terribilmente vuota.
Questo parto innaturale per me è stato un trauma. Il trauma del parto non tanto a livello fisico, nonostante non sia stato certo una passeggiata.
Ma io ho sentito che quel bambino mi è stato portato via, quando né io né lui eravamo pronti. Io avrei voluto ancor averlo dentro di me, e infatti ogni giorno che ci separava dal giorno fatidico io non riuscivo a vederlo come un giorno in meno al momento in cui ci saremmo visti, ma un giorno in meno da passare insieme con il pancione.
Ho subito avuto paura, ho subito sentito che lui non era più mio, che non eravamo più una cosa sola. Ed ho avuto nuovamente paura di perderlo, che lui si sarebbe affezionato più ad altri che a me.
Il latte non c'era, e questo è stato per me fonte di grande stress. Per un mese e mezzo ho continuato a dargli il biberon ma senza rinunciare ad attaccarlo al seno, e finalmente ce l'ho fatta.
Una cosa è certa.
Ringrazio Edoardo per essere stato il mio Pancione, e di essere il mio Cucciolino.