da Gelsomino25 » martedì 31 gennaio 2017, 13:45
Posso al riguardo raccontare la mia esperienza nella scuola steineriana italiana (ben diversa da quella all'estero).
Inizio con questo esempio: a un bambino delle elementari di dieci anni, piace molto leggere, da libri a fumetti come i classici topolini, per esempio. Tanto che per un periodo si divertiva nell'intervallo disegnando paperino, pluto e via dicendo, diventando tra l’ altro piuttosto bravo.
A scuola appunto, durante la ricreazione, disegnava ogni tanto un topolino mostrandolo ai propri amici incuriositi. Dopo pochi giorni, solo a lui non vennero più consegnati i fogli per disegnare, e le parole rivoltegli furono "perchè i disegni che fai non sono tuoi". I genitori, a colloquio con la maestra, si sono sentiti disorientati quando è stato detto loro che questi disegni non andavano bene perchè diventavano un problema per tutta la classe. Il loro disorientamento, a mio avviso comprensibile, era dovuto al fatto che non capivano se fossero loro incapaci di comprendere come potesse un bambino nel suo periodo di creatività disegnando, creare un problema per una classe intera o se era la maestra in preda a qualche sorta di delirio contro qualsiasi cosa arrivasse dalla società, o meglio, contro qualsiasi cosa non potesse controllare in modo totale, anche il disegno di un personaggio dei fumetti con tutta la fantasia che ne possa derivare.
Penso sia più che normale che i bambini si scambino talenti e creazioni, prendendo anche spunti esterni, i quali terrorizzano gli steineriani, mentre é una cosa bellissima se ben gestita. Mi chiedo come invece non rappresenti un problema per tutta la classe, il dover allineare le lezioni ai bambini che purtroppo hanno dei ritardi evidenti, trovandosi quindi ormai undicenni, a risolvere addizioni come 12 + 5. Questo non é un reale problema della classe? Gli insegnanti di sostegno non esistono e la tolleranza diventa, come spesso in Italia avviene, sinonimo di sacrificio: sacrificio delle capacità e dell'intelletto di vostro figlio per non far sentire diverso qualcuno che realmente, un po' diverso lo é davvero.
La pedagogia steineriana é affascinante ma l'interpretazione e l'uso che se ne fa spesso é totalmente errato e cela problematiche personali molto complesse. Ci sono filoni portanti di questa pedagogia che sono, o meglio dovrebbero, per regolamento, essere comuni a tutti e si risolvono in breve in un uso intelligente della tecnologia, nel non dare ai bambini televisione, tablet e altri assuefanti gingilli, nel credere nella libertà totale dell'individuo come Rudolf Steiner insegna. Tuttavia, c’ é, e sono tanti, chi manda i figli in queste scuole perché disadattati in quelle tradizionali o di altro tipo, o perché 'fa figo' nel paesino, o perché ci va il figlio di qualcuno di conosciuto (come se questa fosse una garanzia di qualità). E allora, mentre a scuola si tenderá a rispettare i principi della stessa da parte di chi crede in essa, troveremo bambini ai quali viene regalato l’ ipad a natale, ma non lo può dire perchè poi la maestra si arrabbia, quindi iniziano a ragionare con l'omertà, il nascondere, o che vanno in chiesa ogni domenica, e che alla fine, come spesso avviene, sono i peggiori e più aggressivi elementi in preda al conflitto: casa/scuola. E la scuola che dice in questi casi? Diciamo che vá bene la pedagogia ma perdere una o due rette non se ne parla a meno che non si tratti di casi "scomodi"... Quindi abbiamo una scuola che é un groviglio di teorie tanto belle e affascinanti e che restano solo un'occasione perduta; poi manipolata da un’omertoso atteggiamento dirigenziale la cui ispirazione subdola e nascosta trapela nell’atmosfera scolastica, per poi scoppiare come nella scuola steineriana di Como, sfrattata dal comune dopo quasi 150.000 euro di debiti (e i soldi dove sono finiti?) o quella della brianza milanese, con tante pretese ma di fatto in una struttura che è un circolo per anziani sottoposto a ordine di demolizione.
O ancora, non lontano da Milano e Lecco, una scuola che, come da ideologia steineriana, incentiva la collaborazione volontaria diretta dei genitori e che peró diviene facilmente e totalmente dipendente da essa trasformandosi in organo di sfruttamento degli stessi genitori per consentire risparmi che poi andranno ad arricchire le tasche di pochi ovviamente in sordina e con un atteggiamento non diverso da quello mafioso. O ancora, una cosi totale vicinanza tra genitori, se non ben domata da insegnanti capaci (tanto bravi quanto rari), dará vita a cattiverie e invidie terrificanti proprio per la vicinanza eccessiva obbligata, scatenata e canalizzata poi anche attraverso i bambini, che perdono bellissime occasioni di amicizia per l’ ignoranza degli adulti.
Un quadro che dipinge un’oasi felice, almeno inizialmente, all'asilo, ma che nasconde un inferno peggiore di qualsiasi altro, perché ne continua a negare l’esistenza con estrema codardia e arte manipolatoria, permettendogli quindi di crescere sempre più e di mostrarsi in modo graduale, senza sosta devastando e distruggendo, e portando chi resiste fino all’ottava, che equivale alla terza media, in una classe dimezzata, popolata per lo più da ragazzi dislessici, disgrafici, autistici o che si trovano lì solo perché tanto, nella scuola steineriana non bocciano e prendono tutti.
La scuola steineriana italiana in generale, non é ben strutturata, é dedita al guadagno e non gestita da persone capaci, e quelle capaci che vogliono fare le cose giuste, vengono boicottate, a meno che, vi sarà chiesto, non vi fidiate ciecamente. Un po’ come i papi che hanno scoperto le porcherie ecclesiastiche, e che vogliono fare qualcosa al riguardo, vengono mandati via o peggio.
Inoltre se non paritaria (cosa che conviene mantenere tale a chi ne tira le fila per evitare di dover assumere veri maestri e adeguare quindi gli stipendi e il personale che in tal caso dovrebbe essere laureato) vi troverete alcune maestre che non hanno nulla di questo ruolo, né laureate e a volte probabilmente nemmeno diplomate, che aggiornano i loro profili facebook durante la lezione, che sbagliano l'ortografia e i calcoli, che a quasi 40 anni hanno fatto un paio d anni di corso per improvvisarsi maestre steineriane con tutta la loro onnipotenza che le fa sentire cosi capaci fino al punto di poter etichettare i bambini come indaco, cristallo e magari anche carbone o oro se di buona famiglia. Proprio queste espressioni tolgono la semplicitá dell'amore universale che Rudolf Steiner proclamava e che di certo non sentiva alcun bisogno di catalogare gli esseri umani.
Dietro la facciata di "associazioni per lo sviluppo della pedagogia", dove tutti amici seguono lo stesso percorso, si cela una reale azienda, una scuola privata, che usa le risorse dei genitori in modo decisamente abile a proprio vantaggio, ma questo viene fuori poi, con il tempo.
E così, paradossalmente, quello che alcuni maestri steineriani definirebbero un adulto frutto di uno dei primi bambini indaco apparsi sulla terra, preferisce allontanarsi da una struttura sociale che dovrebbe invece essere la sua madre terra. Un' incoerenza nella quale non può esserci lo sviluppo di un buon futuro educativo per i nostri figli che si trovano ad essere strumentalizzati per soddisfare le smanie di onnipotenza di qualche essere umano disadattato che vive magari in roulotte e che gira con gonnelloni e sciarpe sgargianti camminando due metri sopra gli altri perché lui sí: conosce tutto dell’ essere umano perché ha letto due libri di Rudolf Steiner.