Di nuovo scrivo per chiedere il vostro aiuto, soprattutto mi piacerebbe sentire racconti delle vostre esperienze se ne avete di simili.
Giorgio (che ha 11 mesi) ha iniziato l'introduzione dei cibi solidi intorno a 6 mesi, completamente a richiesta.
Lo mettevo a tavola con noi, con il nostro cibo a disposizione in modo che potesse scoprirlo con i suoi tempi e le sue modalità.
Lui è stato da subito interessato alla scoperta del cibo, soprattutto con le mani, qualche volta assaggiandolo.
Dal punto di vista motorio è un po' "lento", ha iniziato a stare seduto senza sostegno a 8 mesi, prima riusciva a stare sudato nel seggiolone (antilop dell'ikea) ma non sul tappeto o sul pavimento. Tutt'ora il suo equilibrio da seduto è abbastanza precario, non gattona, sa rotolare ma non lo fa per raggiungere qualcosa.
La sua abilità nel portare le cose alla bocca sta lentamente migliorando (una difficoltà in più potrebbe dipendere dalla sua grave ipermetropia e strabismo per cui porta gli occhiali da quando ha 5 mesi, anche io ho gli stessi problemi di vista e questo mi rende difficile fare certe cose..tipo parcheggiare la macchina
), fino al mese scorso la maggior parte delle cose (pezzi grossi che potessero stare nel pugnetto) gli cadevano nel tragitto dal tavolo alla bocca! Però lui non si è mai dimostrato infastidito o frustrato per questo. Non ha mai dato segno di voler essere aiutato anzi, se qualcuno ci provava (mia madre..) lui si mostrava molto infastidito.
Adesso è in grado di prendere pezzettini piccoli fra indice e pollice e portarli alla bocca.
Certi giorni assaggia le cose, mostra delle preferenze per certi cibi, sorride a tavola.
Altri giorni non è interessato al cibo (sono passati anche 2 giorni di fila senza che mangiasse nessun cibo solido ad esempio ieri e l'altro ieri, oggi ha mangiato soltanto a cena 6 pezzettini, ciascuno della dimensione di un'unghia, di pesce che gli piace sempre molto ed 1 pezzetto di pane, sempre della dimensione di un unghia).
Se a tavola oltre a me e mio marito c'è qualcun altro si distrae troppo e non mangia nulla (soprattutto perché di solito chi c'è fa di tutto per farlo ridere
).
È allattato al seno a richiesta.
Io sono serena, penso che nessuno possa sapere meglio di lui se ha fame o no.
Però all'ultimo controllo la pediatra (che non approva le nostre scelte di alimentazione complementare ed è super rigida e arroccata sui suoi schemini di sostituzione poppate) ha riscontrato una flessione della curva di crescita.
Giorgio pesa 8 kg, è sempre stato piccino, ma ora effettivamente la sua crescita sta rallentando.
I consigli della pediatra sono completamente insensati, ridurre il latte, dargli le pappe con la SUA ricetta senza forzarlo ma insistendo
(e che vuol dire???).
Però, ecco, che lui stia crescendo più lentamente di quanto ci si aspetta è un fatto.
Io mi sto comportando così:
- mi concentro ancora di più sul dargli tutto il latte che chiede (lui sta con i nonni sia il mattino 3 ore che il pomeriggio 4 ore mentre io studio, io cerco di allattarlo sempre prima e dopo e se sento che fa versetti di insofferenza vado ad allattarlo, ovvio spesso vanno ai giardinetti e non posso sintonizzarmi sulle sue necessità a distanza ma i nonni hanno istruzioni precise a riguardo
)
- do ai nonni degli spuntini (facili da gestire) da offrirgli a metà mattina e a metà pomeriggio (albicocca secca, galletta, pane, cereali soffiati senza zucchero) che, a volte, mangia.
- ad ogni pasto gli offro sempre un cibo proteico, della verdura e dei carboidrati
Ho visto che passandogli UN pezzettino di cibo alla volta è più interessato a mangiare rispetto a lasciargli davanti un pezzetto di ogni cosa.
Però mi chiedo se sto facendo il meglio per mio figlio.
C'è qualcosa di diverso che potrei fare per dargli più possibilità di avere una dieta sana e sufficiente per la sua crescita?
Sento un po' la pressione di questa pediatra che mi tratta come se stessi affamando mio figlio..
Ed anche quella di mia mamma che fa commenti del tipo "povero Giorgio, deve conquistarselo il cibo..." e fa insinuazioni sul fatto che i cibi che io preparo siano poco gustosi (io cucino senza sale e senza zucchero..però a me non sembra che quello che cucino sia poco gustoso, anzi..anche quando vengono amici a cena, ho sempre ricevuto complimenti per il mio modo di cucinare anche da quelli con i gusti più difficili..)
Io sento che imboccarlo con delle pappe, oltre che essere quasi impossibile, non sarebbe proprio giusto. E per questo non lo faccio.
Sbaglio?
Io ero una bimba minuta, che mangiava poco, che serrava la bocca alle pappe.
Ho un rapporto un po' difficile con il cibo, ma sto migliorando..
Anche per questo vorrei garantire a Giorgio l'approccio più tranquillo possibile con questo aspetto così importante della vita.
Grazie per aver letto il mio lunghissimo post..
Attendo vostri consigli ed esperienze.
Vale