https://www.youtube.com/watch?v=dkUds-5w_s0
Questa canzone uscita nel 1966 di Simon e Garfunkel compie quest'anno 50 anni. La vorrei proporre alla vostra attenzione. Non sapevo perché esercitasse su di me il suo fascino. Mi sono sempre sentito come attratto dalla sua splendida melodia, dal sussurro del 'suono del silenzio'che riusciva a toccare le 'corde' più profonde del mio essere. Ma per quanto cercassi di comprenderne il significato: rimaneva, allora, un mistero. Eccovi la mia più recente 'interpretazione': la vita con il suo clamore e il 'quotidiano' con i suoi ritmi frenetici catturano le nostre vite e...non riusciamo a stare un pò con noi stessi. Sembra che, a volte, il chiasso e la confusione li cerchiamo e li desideriamo quasi per 'anestetizzarci' da un vago e non ben definito malessere, un 'sordo sentimento'. Quasi a non volerci fermare nel 'posto più tranquillo' che ci sia: IL SILENZIO DEL CORPO. In questo silenzio 'parlano' le emozioni, anche le più dolorose. Ecco: scendiamo nella profondità del silenzio del corpo per raggiungere quelle emozioni 'senza voce', pre-verbali e pre-simboliche per portarle a 'galla' nella nostra coscienza. Percepire il suono delle emozioni profonde, dar loro un nome, nominarle, dar loro il giusto significato affinché diventino SENTIMENTI. Solo liberamente associati troveremo il senso del nostro esser-ci, laddove non ci sono più dolore, sofferenze, rancori, ma pienezza, totalità, benessere e gioia. No, non sto parlando di una nuova proposta religiosa o di una 'realtà trascendente', ma di una realtà concreta, reale ed immanente.
A tutti auguro di fare questa esperienza: forse, chissà, è proprio questo 'IL SENSO DELLA NOSTRA VITA'
a tutti un affettuoso