da FranTam » venerdì 19 dicembre 2014, 13:03
Eccomi qui!
Quando hai aperto questo post ho provato dapprima sdegno per come sei stata trattata, mi sembrava di sentire sulla mia pelle il disagio enorme che devi aver provato.
Dopo è sopraggiunto l'ormai familiare dolore, la mia ferita ha ricominciato a sanguinare così forte che non sono più riuscita a riaprirlo fino ad oggi, non sarei stata in grado di fare domande chiare, ma adesso sono qui.
Ci vorrebbe davvero più rispetto per questo momento così delicato, questa che è la prima esperienza con il mondo al di fuori dell’utero materno.
In campo sanitario, così come in quello sociale, non dovrebbe mai arrivare il momento in cui si fa un lavoro perché è un lavoro, perché deve essere fatto, il rispetto per la natura dell’essere umano dovrebbe essere sempre la colonna portante di tutta la struttura, ma sappiamo quanto questo sia tristemente non corrispondente a ciò che accade ogni giorno.
Tuttavia mi e, dunque, ti chiedo: come avrebbero potuto accorgersi della sepsi neonatale di Francesco se non lo avessero controllato?
Le analisi del sangue di Francesco riportano valori che si riferiscono all’infezione che sono cresciuti di più del doppio il giorno dopo la sua nascita, nonostante la terapia antibiotica fosse già in atto da diverse ore. Due specialisti a cui mi sono rivolta qualche mese dopo mi hanno detto entrambi in momenti diversi sostanzialmente le stesse parole, che mi hanno riempita di orrore e terrore. In sostanza: “signora, meno male che suo figlio è un torello, altrimenti non ce l’avrebbe fatta!”.
Un’infermiera pediatrica mi ha detto, riferendosi al personale che si è occupato di Francesco: “sono stati davvero bravi, lo streptococco è una maledizione, c’è un lasso di tempo molto piccolo durante il quale è efficace cominciare subito la terapia, passato quello tanti non ce la fanno a sopravvivere”.
E’ effettivamente così? Da cosa si sono accorti di questi valori infettivi allarmanti? Fanno a tutti i neonati dei prelievi, o solo in presenza di segnali allarmanti si procede?
Leggendo le cartelle non lo capisco e al tempo nessuno mi ha detto niente, davvero, ma fino a che tu non hai aperto questa discussione io non mi sono mai nemmeno posta la domanda del “come” avessero fatto a capire che c’era qualcosa che non andava.
Pensandoci, può essere che chi ha effettuato il cesareo li abbia informati del brutto stato della placenta e che questo, unito al fatto della risaputa positività mia allo streptococco, abbia spinto il personale a fare dei controlli particolari?
Scusa, ne approfitto vergognosamente, ma per me è importante sapere, aggiungere un altro tassello...