da Effi B. » lunedì 15 aprile 2013, 14:12
Non lo so se Viola vuole avere un riconoscimento del suo valore. Io credo che stia facendo i conti con una procedura che non conosce a casa, ma che trova fuori e questa procedura ha fascino appunto perché è stata pensata per esercitare fascino, se no non funziona. Le "narrazioni" come ce le spiega Sonia. E credo che sia bene rispondere a Viola, solo che non è un quesito facile. "Perché non ci vanno bene i premi?" spiegato a una bimba di 5 anni. Ci credo che le stelline hanno più presa.
Vi dico come ho interpretato io a Carlo le faccine che danno a scuola: verdi se sorridenti, nere se imbronciate e per di più particolarmente evocative visto che sono comminate da due diversi personaggi con tanto di nome e personalità (quanto questo smuova le emozioni di un bambino possiamo tutti immaginarlo). Io gli ho detto che le faccine del tabellone (già, un gran tabellone affisso in classe!) non dicono niente del bambino che le ha ricevute, se è bravo o no, ma dicono bene come si sente il maestro con quel bambino. Se il maestro si sente capito, vede che ha parlato in modo da spiegare quello di cui aveva bisogno in modo che un bambino ha compreso quello che chiedeva e l'ha fatto, ecco, il maestro è contento e gli viene da mettere una faccina sorridente. Se invece non si è fatto capire da un bambino o un bambino in un certo momento non l'ha capito e ha fatto qualcosa che lui non si aspettava o non è riuscito a fare quello che chiedeva, il maestro è triste e gli viene da mettere una faccina triste. Noi non abbiamo faccine nere, ma verdi poche, il che rappresenta perfettamente come il maestro si sente di fronte al mio bambino, tranquillo, per lo più capace, ma molto riservato e coi suoi tempi biblici: non creiamo veri motivi di difficoltà, ma nemmeno destiamo gaudio.
Non lo so se e a che cosa è servito. Il maestro è molto amato (per tantissimi aspetti piace anche a me e gli sono grata dei nostri colloqui), è una persona molto disponibile e attenta, anche se su queste questioni non ci troviamo. Le faccine, per quanto superate in letteratura, non lo sono nei fatti.
Io darei stelline a Viola perché è Viola, una bimba adorabile che illumina la vita. Raccolgo lo spunto di Irene: è questo che si può e si deve celebrare: la bellezza di averli e di farci cose insieme. Quindi mi riempirei le tasche di stelle (o quello che volete) e ne darei ogni volta che mi viene in mente che sono lì. E, se mi venissero chieste, risponderei complice che, sì, è proprio il caso di festeggiare con un altro brillio. Il tutto come un gioco tra noi in modo che quello che ne viene percepito è proprio l'inutilità del tabellone e la bellezza di poter vivere in una famiglia in cui si è sempre premiati dall'amore per il fatto di essere quello che si è. Difficile per me pensare che in una situazione simile non si riesca a essere ogni momento al proprio meglio possibile.
Stiamo parlando di bimbi piccoli. Poi crescendo secondo me, con queste basi, anche la competitività del mondo è un'altra faccenda