Fagiolina ha scritto:Ma io invece non sono affatto sorpresa, stiamo parlando di un bambino che va dai 2 ai 3 anni, non a caso li chiamano i terrible two… è questo il periodo in cui i bambini cercano la loro autonomia e si sfidano molto gli adulti, soprattutto la mamma.
La sfida verso gli adulti e le regole io la trovo una cosa normalissima, certo non da gestire con delle punizioni. Ma è normale che un asilo "educhi" i bambini a rispettare le regole della scuola e gli altri, altrimenti non riuscirebbero a gestire una classe di 15 o 20 bambini!
Se tutti facessero gioco libero non ci sarebbe spazio per organizzare delle attività insieme o appunto imparare a stare con gli altri. E a 2-3 anni i bambini possono tranquillamente stare per un certo periodo di tempo a svolgere un'attività in cui è richiesta concentrazione e rispetto di alcune regole.
Se il bambino non ce la fa probabilmente è un iperattivo o non è abituato o è turbato da quello "stare" con gli altri in quel modo.
Sicuramente il bambino va CAPITO in questa sua difficoltà e bisognerebbe agire sulle cause: con la punizione non si risolve un bel niente, si mortifica soltanto il bimbo
Non condivido quello che hai detto, in francia, svezia e molti paesi evoluti i bambini possono scegliere loro i giochi da fare ( con delle regole). la stessa montessori promuoveva l'autonomia del bambino che sceglie il gioco, ci gioca, lo rimette a posto e ne prende un altro. E' un metodo funzionale che aiuta il bambino ad essere autonomo . In italia si pensa che l'insegnante debba comandare obbligando un bambino a colorare quando lui preferirebbe i mattoncini o amenità di questo tipo. tutto questo non è funzionale e rende dipendente il bambino che non impara ad autogestirsi perchè ci sei sempre tu che decidi al suo posto e sprechi autorità su cose inutili quando dovresti usarla solo nei casi in cui è necessaria. Io ho visto il metodo montessori applicato ad una classe di asilo impegnativa e i bambini erano quieti e concetrati e in quella cleasse ( in nicaragua) non si era mai visto niente del genere perchè li volavano i banchi ma con quel metodo invece erano tranquilli e questo dimostra la funzionalità del metodo montessori che insegna l'autonomia e l'indipendenza senza voler per forza controllare tutto.
In questo asilo poi non usano metodi adatti ai bambini piccoli, ci vorrebbero canzoncine e un atteggiamento giocoso, anche usare un tono di voce buffo attira l'attenzione del bambino e ti permette d'indirizzare la sua volontà in maniera positiva. Poi il bambino non si siede a tavola? Perfetto chiamalo e coinvolgilo nell'apparecchiare la tavola, così gli dai fiducia ( lui si sente grande e orgoglioso), gli dedichi tempo soddisfacendo il suo bisogno di attenzioni e ottieni che si concentri sul momento del pasto invece che su altro. Il problema secondo me è infatti che gli si chiede di sedersi a tavola quando lui è impegnato in altro e lui preso da quell'altra cosa non vuole muoversi. Coinvolgendolo nell'apparecchiari( magari raccontandoglia una storia e fingendo per esempio che state apparecchiando per dei draghi in visita da un paese straniera o un'altra favola che renda interessante la cosa)coinvolgendolo comunque si ottiene che lui si prepari al momento del pasto senza farsi distrarre da altro per poi pranza normalmente. Se invece si alza a metà perchè si annoia allora può essere utile dargli qualcosa con cui intrattenersi mentre aspetta il piatto. Quindi secondo me con dei metodi adatti ai bambini lui reagirebbe bene e imparebbe a stare con gli altri.
Le punizioni non hanno senso perchè non insegnano il comportamento corretto, sono cioè slegate da quello che è successo. Quindi per il bambino piccolo sono insensate. Non le capisce, molto meglio incoraggiare il comportamento voluto con canzoncine, giochi e toni di voci buffi. Anche essere un po' teatrali funziona perché hai la sua attenzione e a quel punto puoi indirizzarlo.
Questo asilo utilizza un metodo punitivo e nega il diritto del bambini di avere una sua volontà, non sto dicendo che bisogna fargli fare ciò che vuole ma solo che va indirizzato in maniera positiva e con dolcezza non con questi metodi negatvii e duri che con un bambino piccolo sono fuori luogo;soprattutto perchè va bene che il bambino abbia una sua volontà. Tu adulti vorresti che non fosse ma per la sua vita è bene che abbia una volontà. Ho visto molte persone con genitori che hanno estirpato la volontà dei figli dei piccoli e che si sono trovati con adulti che non sanno cosa vogliono, non studiano, non lavorano e hanno nemmeno la volontà di fare qualcosa. Questa inerzia e mancanza di spinta nei casi che ho visto io dipendeva da genitori che alzavano molto le mani e punivano molto per controllare i figli che sono diventati passivi e lo sono rimasti anche crescendo. Uno dei punti forti della pedagogia nera è quello di credere che il bambino non debba avere volontà. Questo è un errore.
Poi questo bambino ha una famiglia autoritaria, rigida e severa e per questo non ha imparato a collaborare con l'adulto e non è autonomo in certe cose perchè non ha interiorizzato dei modi di fare. Nessuno glieli ha insegnati perché punire non è insegnare perchè il bambino non impara un comportamento coretto alternativo a quello non voluto. Quindi non serve e in questo senso l'asilo dovrebbe insegnare con metodi giocosi quello che i genitori non gli hanno insegnato. Di certo però non è questo il modo e questo fa capire certi educatori nella pratica siano peggio di gente che non ha studiato ma che capisce i bambini e sa relazionarsi con loro. Questo perchè confondo l'educazione col comandare e l'autodisciplina ( che parte dal bambino e lo porta a autogestirsi) con la disciplina dove tu dai gli ordini e il bambino non ha voce in capitolo.
Spero che lo spostino in un altro asilo ma con genitori così ne dubito. mi dispiace per lui.