marzo è stato proprio un bel mese
siamo uscite spessissimo, abbiamo fatto tante cose insieme, anche frequentato un'altra mamma e la sua bimba, le crisi isteriche sparite, le crisi di rabbia pure, sono stata più tranquilla, più "leggera" ... lo scrivo perche' altrimenti sembra che qui vada sempre tutto a rotoli
oggi però è una giornata pesante ... con l'ora legale Mia ha cambiato ritmi sonno veglia, e a dire il vero dorme di più ... ha cambiato anche modo di giocare, è vero che sono fasi, adesso per esempio mi tocca interpretare mille personaggi diversi al giorno, dico "mi tocca" perche' dopo un po' la cosa mi stanca, lei mi dà le battute, ma comunque devo interpretare, son tutti personaggi dei cartoni o dei film, tutti i barbapapà ad esempio, o tutti i mini pony, o rapunzel e tutti i personaggi del film
è stancante perche' spesso le storie si ripetono, ma lei si diverte! ho provato a dirottarla su altri giochi, ma si innervosisce più facilmente (come oggi che, colorando con le matite, ho "sbagliato" a tracciare una riga non richiesta e ha sbaraccato tutto, era arrabbiata con me, l'ha dimostrato e l'ha detto, mandandomi via, salvo poi richiamarmi per la nanna) e comunque sempre qualche personaggio trova da farmi fare ...
io mi rendo conto che questo è proprio il mio lato debole: quando mi sento assorbita totalmente, 24 ore su 24, senza respirare, senza "distrazioni", mi sento sfinita e lei lo percepisce ... e quando lei percepisce che avrei bisogno di staccare un po', si innervosisce, si irrigidisce ... ci sconnettiamo ... e come un circolo vizioso, avere la consapevolezza che i miei stati d'animo influenzano i suoi, nel bene e nel male, mi fa sentire ancora più responsabile, ancora più "soffocata" ...
so che il nodo è dentro di me ... che il mio serbatoio emozionale è spesso vuoto, e che è per lo più la relazione con la bimba a riempirlo ... che sono felice se con lei va tutto bene, che non lo sono se con lei c'è qualche difficioltà, mentre non dovrebbe essere così, ovvero, non dovrebbero essere le difficoltà "con lei" a rendermi infelice, perche' dovrei avere tali risorse (in me) da essere più forte della tristezza, così da essere (anche per lei) una roccia su cui trovare sempre e comunque accoglienza (come uno scoglio su cui le onde si possono infrangere senza rischiare di spezzarlo o portarlo via) ... vorrei aiutarla a essere autonoma (rispettando i suoi tempi ovviamente), farle vedere che può stare bene "anche" senza di me, che può anche non avere bisogno di me ... senza che tutto ciò abbia conseguenze tragiche per nessuno ... invece mi sembra di trasmetterle il messaggio che mamma a volte vorrebbe stare in pace 5 minuti perche' non ce la fa più a starle dietro, attribuendole la responsabilità del mio benessere
ecco, io con il senso di abbandono ho dei brutti rapporti, non so da dove mi arrivi, come se l'autonomia (lo stare senza l'altro e stare bene lo stesso) passi per forza da una profonda lacerante dolorosa separazione
non so se c'entra qualcosa il fatto che io sono stata mandata all'asilo ma ci stavo male e non ci volevo andare, ricordo proprio l'angoscia di stare in quel posto, ma mi ci mandavano lo stesso, tanto più che pensavo di aver fatto solo l'ultimo anno e invece mia mamma mi ha detto di avermici mandato a tre anni (ma mia mamma non lavorava, avrà pensato che mi serviva a socializzare, visto che ero timida, o forse che a 3 anni si va all'asilo e stop?) ... come ricordo l'angoscia infinita di quella volta che mia madre fece ritardo nel venirmi a prendere, solo pochi minuti, dice lei, che mi sembrarono un'eternità, e non ricordo invece nessuna gioia quando finalmente arrivò, dove ci sarebbe stato bene un abbraccio, una scusa, non so, temo che abbia detto qualcosa tipico suo, che abbia svilito e umiliato la mia disperazione nell'essere rimasta sola ad aspettare... e da lì nella mia vita ho vissuto e fatto vivere altri "abbandoni" sempre con un che di tragico e di inevitabile ...
cosa c'entri questo col fatto che oggi mia figlia si sia arrabbiata con me, e me l'abbia detto, e me l'abbia potuto dire, e con la mia tristezza nell'essere causa della sua rabbia, nel mio pensare che per quanto mi sforzi sempre qualcosa sbaglierò e sempre ci sarà motivo per arrabbiarsi o altro, con la voglia che mi è venuta di piangere, e di dirle no quando mi ha chiamato per fare la nanna, con la voglia di dirle sei arrabbiata con me ma vuoi che ti addormenti?!, non lo so ... ma se non butto fuori tutto qui con voi, altri modi non ne ho ...