da emme » martedì 15 gennaio 2013, 18:22
Mi rendo conto solo ora di quanto, involontariamente, io abbia fatto soffrire mio figlio nei primi mesi della sua vita.
Io ero provata da quella sensazione di vuoto post parto, che mi ha annullato anche la ragione.
Avevo paura di perderlo, di perderlo ancora una volta.
Ero sfinita fisicamente, E. dormiva (e dorme, ma di questo vi parlerò in un'altra discussione) pochissimo.
Mi rendo conto di non averlo protetto e accolto fisicamente e psicologicamente come avrei voluto, e come tanto ho immaginato nel corso della mia gravidanza.
Ho sbagliato nel non usare la fascia. Sicuramente si sarebbe sentito più protetto e avvolto, cosi com'era quando era nella pancia. Tante, troppe volte, ho insistito per farlo stare giù nel passeggino o nell'ovetto quando era più piccolo, arrabbiandomi anche.
Se ci penso adesso mi viene una grande tristezza.
Empatia zero.
Ma intorno era sempre pieno dei soliti consigli "cosi si abitua", "deve imparare a stare giù" ecc ecc, e di bambini che stanno seduti al loro posto per tutto il tempo della passeggiata, compresa la sosta al negozio.
Io mi sentivo un'aliena, e credevo davvero di fare il suo bene facendolo stare giù nel passeggino.
Non l'ho ai fatto piangere a casa, ma è capitato x strada (il tempo di tornare a casa e attaccarlo al seno).
Si, è vero poi lo attaccavo al seno.... ma chissà quanto nervosismo avrà sentito in me. Io che pensavo (e a volte dicevo) "tanto con te non si può fare nulla, vuoi solo la tetta, eccola"... che stupida, che stupida!!!
Lo svezzamento è stato un dramma.
Lui non era pronto, e non lo ero nemmeno io.
Ma il pediatra aveva detto di iniziare con la pappa (niente frutta, causa reflusso), e si doveva fare.
Pochi cucchiai mangiati, tanti rifiutati, pianti, suoi e miei.
Con mia madre mangiava, con me no.
Colpa della tetta, dicevano gli altri, pediatra e nonna.
Io gliela davo lo stesso, quasi sentendomi in colpa.
E insistevo con quella schifosa pappa.
Mia madre insisteva con me che il latte solo non gli bastava, "questo bambino ha bisogno di nutrimenti". Sempre stata favorevole al latte, ma non poteva sostituire un pasto.
Quanto stress, quante tensioni.
Ancora tanta tristezza al pensiero.
Ma che mamma sono stata? Come ho accolto mio figlio?
Mi sono sempre arrabbiata con lui, invece di dargli calore.
Se potessi tornare indietro..... ma non si può.
Poi ci sono notti come le ultime (è da Natale che, con alti e bassi va cosi), in cui si sveglia ogni mezz'ora. Al seno dorme ma se lo metto giù (nel mio letto, accanto a me) si sveglia. Pesa più di 11 kg e sopra me, per quanto sia bellissimo, non riesco a tenerlo tutta la notte. Ho la schiena e le spalle dolenti, e la mattina ho la sensazione che si spezzino.
Stanotte all'ennesimo risveglio borbottavo "ma che diavolo avrai da piangere", l'ho preso in braccio ma senza affetto, pur volendolo consolare. Avevo sonno, molto sonno.
L'ho messo sul letto, si è svegliato di nuovo.
Mi sono allungata per prendere il cuscino, e lui era seduto sul letto.
Non me ne sono accorta, e voltandomi gli ho battuto con il gomito sul viso.
Non l'ho fatto apposta, avevo solo sonno e non ho visto, nella penombra, che lui era seduto.
Ma mi chiedo come avrà interpretato lui questo gesto.
Oggi eravamo stanchi e nervosi entrambi.
Stamattina l'ho sgridato.
L'ho sgridato perché avevo mal di schiena e lui voleva stare in braccio.
L'ho sgridato perché mi ha dato più di un morso sulle gambe mentre io mi lavavo le mani, perché voleva che lo prendessi.
L'ho sgridato perché mentre ciucciava mi stritolava l'altro seno e mi faceva male.
Mi faccio schifo.
Lui lo sento più distante a volte mi caccia quando gli do un bacino, ma forse è una mia impressione dovuta ai miei sensi di colpa.
Ho tanta paura di non averlo fatto sentire accolto a amato come avrei voluto.
Allora mi chiedo, si potrà mai recuperare?