ho messo tutto in un unico messaggio,
sperando di non aver saltato nulla,
ecco quanto
a tutt* voi
(mancano D, H, Z)
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per la Giornata per i diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza che si celebra il 20 novembre 2010.
Si possono sempre aggiungere nuovi termini
A come attaccamento"Per avere cura dei nostri figli, dobbiamo reclamarli a noi e assumerci il compito di provvedere ai loro bisogni di attaccamento". (Neufeld, Matè)
B come bisogni "I capricci sono etichette sociali che si danno ai bisogni e noi pensiamo che sia importante rispondere a questi ultimi non usando sistemi di condizionamento (ricompense o punizioni), ma mettendoci in ascolto dell'emozione" (Un papà)
C come coccole“Ci sono solo due cose che devi fare con un neonato: prenderlo in braccio quando piange e allattarlo quando apre la bocca!" (Un pediatra ad una neo-mamma)
E come empatia "Picchiare degli adulti, è tortura, picchiare dei bambini, è educazione. Forse che questo non basta a mettere chiaramente e nettamente in evidenza una anomalia che perturba il cervello della maggior parte delle persone, una “lesione”, un buco enorme al posto di dove si dovrebbe trovare l’empatia, in particolare VERSO I BAMBINI?" (A. Miller)
F come felicità, fiducia "Il miglior modo per avere figli buoni è renderli felici". (Oscar Wilde)
"Il bambino nasce competente e dispone già di nozioni, valori e criteri di valutazione che orientano concretamente la sua esperienza. Comunemente, invece, ci si comporta con lui come se fosse una specie di tabula rasa su cui i genitori devono imprimere le conoscenze necessarie per un regolare sviluppo umano e sociale." (J. Juul)
G come gentilezza "Non c'è ragione per cui non si possa dire ai bambini di no nello stesso modo gentile che usiamo quando si dice di sì". (John Holt)
I come innalzarsi, indipendenza"Dite: é faticoso frequentare bambini. Avete ragione. Poi aggiungete: bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli. Ora avete torto. Non é questo che più stanca. É piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all'altezza dei loro sentimenti. Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi. PER NON FERIRLI". (J. Korczack)
“Ma non dovremmo lasciarli andare?”, chiedono molti genitori, “i figli non dovrebbero essere autonomi e indipendenti?”. Certamente! Ma solo dopo aver portato a termine il nostro lavoro di genitori e solo affinchè possano essere realmente sé stessi! " (Neufeld, Matè)
L come lode, libertà di essere"Concentrandoci sulla lode o sulla critica si producono personalità dipendenti, controllate dall'esterno. I bambini educati con questo metodo hanno poca autostima e mancano di capacità di valutare sè stessi".(J. Juul)
"Intorno ai due anni, i bambini cominciano gradualmente a liberarsi della loro totale dipendenza dai genitori. Vogliono sentirsi liberi di pensare, sentire e agire per conto loro. (...) E come reagisce la maggioranza dei genitori? (...) quando i bambini diventano indipendenti, alcuni genitori reagiscono con un comportamento di sfida". (J. Juul)
M come mondo nonviolento"Se esiste un uomo non violento, perche’ non puo’ esistere una famiglia non violenta? E perche’ non un villaggio? una citta’, un paese, un mondo non violento?" (Gandhi)
N come no"Non c'è ragione per cui non si possa dire ai bambini di no nello stesso modo gentile che usiamo quando si dice di sì". (John Holt)
O come onestà "Utilizzando un modo di comunicare fondato sulla chiarezza e sull'onestà, è possibile creare relazioni familiari basate sul rispetto e sull'arricchimento reciproco." (M.B.Rosenberg)
P come punizioni "Non si può essere dalla parte dei bambini, e contemporaneamente punirli e spaventarli" (A.S. Neill)
Q come qualità di comprensione"Ogni volta che non riusciamo a dare ai nostri figli la qualità di comprensione di cui hanno bisogno, non siamo stati capaci di esprimerci con onestà" (Marshall B. Rosenberg)
R come rispetto“Il principio di una educazione senza violenza si riassume in tre parole: rispettare il bambino. La messa in pratica di tale rispetto è anch’essa molto semplice da definire: trattare il bambino come vorremmo che lui trattasse noi”. (O. Maurel)
S come sacrificio"il sacrificio del bambino, in un contesto patogeno, è la regola perchè "il pesce più piccolo mangia sempre quello più grande". E fino a quando vedrremo i nostri cuccioli come oggetti a nostra disposizione, le cosa non potranno cambiare. Tuttavia il prezzo da pagare per questi "crimini privati e pubbliche virtu'" che si perpetuano dietro "rispettabili apaprenze" cade su tutta la società attraverso la trasmissione intergenerazionale della vittimizzazione inconscia." Patrizio Lampariello
T come testimone consapevole"Un Testimone soccorrevole è per me una persona che sta accanto (sia pure episodicamente) a un bambino maltrattato e gli offre un appoggio, un contrappeso alla crudeltà che caratterizza la sua vita quotidiana. Questo ruolo può essere svolto da qualunque persona del suo ambiente: un insegnante, una vicina, un collaboratore domestico o anche la nonna. Molto spesso si tratta di un fratello o di una sorella. Questo testimone è una persona che offre un po' di simpatia o d'amore al bambino picchiato o abbandonato. Non cerca di manipolarlo a scopi educativi, ha fiducia in lui e gli trasmette il sentimento di non essere "cattivo" e di meritare affetto e gentilezza. Grazie a questo testimone, che non necessariamente dev'essere consapevole del suo ruolo decisivo e salvifico, il bambino apprende che al mondo esiste qualcosa come l'amore. In circostanze favorevoli, il bambino svilupperà fiducia nel suo prossimo e potrà custodire in sé amore, bontà e altri valori della vita." (Alice Miller)
U come unicità"Lo sviluppo del bambino ha le sue leggi e se vogliamo aiutarlo a crescere dobbiamo seguirlo, e non imporci a lui." (M. Montessori)
V come vincolo affettivo"La qualità del vincolo affettivo con la madre predice la qualità dei vincoli affettivi con le altre persone". (C. Gonzales, parafrasando Bowlby)