Fagiolina ha scritto:Ci vorrebbe una risposta di Mel, l'esperta di CNV...
cara Fagiolina,
mi sento felice ma allo stesso tempo a disagio che mi "chiami" in soccorso...felice perche è importante per me essere ricordata e presa in considerazione, e anche condividere e contribuire in qualche modo alla Vita --insomma! è bello sapere che quello che ho dentro di me è importante anche per altri...grazie
poi mi sento un po a disagio perche non penso di essere un "esperta" di CNV anzi!... e ho un forte desidero di essere vista come sono, piena di momenti di grosso dubbio come agire, vorrei che ricordi che agisco anche spesso in modi diversi da come vorrei, ...che insomma sono umana come tutti
nelle tue 2 lettere ci sono diversi aspetti che vorrei toccare:
-e ce in primis questo grandissimo desiderio di guardare il tuo modo di rapportarti con il tuo figlio.
-ci sono due episodi particolari che vorresti ripassare con orecchie e occhi diversi (attraverso una lente CNV
-ce l'aspetto teorico/filosofico CNV di come si puo applicare cnv nella vita reale...e soprattutto, come si riesce a sentirela veramente da dentro, e non semplicemente come parole vuote)
Articolo molto bello e interessante... ma a me mette un po' in difficoltà: infatti, poiché sto scorgendo da qualche tempo a questa parte qualche "ribellione" di questo genere da mio figlio, potrebbe essere una sua reazione al mio controllo?
Il fatto è che io non mi rendo molto conto di cosa sia controllo e di cosa sia, diciamo così, sopravvivenza.
Un esempio? Stamattina ho portato mio figlio ad un museo di bambini dove loro possono scatenarsi, toccare tutto, insomma, giocare senza "no" e senza regole. Poi però, andando a vedere bene, le regole c'erano e come, soprattutto quelle del vivere "sociale": ho portato mio figlio apposta in un posto per lasciarlo libero di giocare e fare tutto quello che voleva e invece ho dovuto dire dei no
Fagiolina, forse senti preoccupata e triste quando vedi in lui comportamenti che parlano fortemente del suo bisogno di autonomia e non sai come offrirgliene di più di quanta offri già... desideri tanto poter dargli piu spazio, offrendolo considerazione e sostegno per il suo bisogno (naturale e legittimo) di autonomia ma allo stesso tempo ti senti in difficoltà...anzi forse frustrata o esasperata perche è altrettanto importante per te includere e considerare gli altri persone che ci si incontra nella vita giorno in giorno ...
era da un quarto d'ora seduto sul camion dei pompieri e ad un certo punto si è formata la fila di bimbi che volevano salire... ho provato in ogni modo a distrarlo con un altro gioco e fargli capire la "condivisione" ma niente, così ho dovuto mio malgrado prenderlo di forza e lui si è arrabbiato moltissimo (e ci credo!).
speravi che in questo luogo dedicata ai bambini di poter lasciarlo giocare senza dei no (una bella strategia per dare spazio alla sua voglia di autonomia) invece quando notavi che la coda dei bambini si stava allungando ti è sentita un po impaziente? e forse un pochino nervosa? cominciavi a preoccupare per i bimbi e i loro genitori che stavano li ad aspettare?
in situazioni così, quello che cerco di fare è *in primis* parlare a me stessa--mi do un po di ascolto ai pensieri che mi girano in testa e mi do dell'empatia e così facendo riesco ad entrare in contatto con le mie "radici"-- i bisogni a me più cari?
Un esempio simulato...(ma caspita quante volte mi è successo!)me (prendo un respiro profondo, parlando a me stessa): Uffa, volevo che G. poteva giocare finche voleva ed ecco che ci sono già bambini che aspettano da un bel po...e caspita, i loro genitori sembrano stanchi di aspettare chissà cosa pensano che non lo porto via...ah, vorrei proprio un po di tranquillità per mio bimbo...ma vorrei anche rispettare gli altri famiglie--ricordare i bisogni degli altri è importante per me...ma anche ricordare i bisogni di G. anche... e caspita noto che sono quasi più preoccupata per loro che per G... adesso provo a parlargli...
"senti G...ti stai proprio divertendoti con questo camioncino, vero? "
G: "sìsì, proprio bello--sono pompiele io."
Me: "vedo! " (e lo lascio giocare un po ancora, dandogli empatia ed entrando nella celebrazione suo di gioire nel suo gioco.
Poi provo di esprimermi: " Guarda G, vedo tanti bambini che stanno li, in coda aspettando di divertirsi con i treni." (aspetto che guarda...) respiro...Mi sento perplesso, G...non so cosa fare: vedo questi bimbi che aspettano e vorrei che potessero provare anche loro per un po....
(se ho ancora la sua attenzione, procedo con una richiesta): che ne dici? ti va di giocare un po con (...x y z...)?
G: (il mio piccolo gio, perche è molto fiducioso che se lui dice di no, lo rispetto, probabilmente lascerebbe subito il camioncino per altri bimbi...ma se fosse una giornata "no" potrebbe andare ancora avanti): Io non voglio scendere. E troppo divertente.
Io (provo ancora con empatia): vedo! sei tutto un sorriso, e hai tantissimi cose da fare!
G: sì sì...
(qui potrei fare 2 cose- provare come hai fatto tu con la distrazione: convolgermi in un improvvisazione del suo gioco--"guarda la! non vedi un po di fumo dietro quel edificio? andiamo a spegnerlo... corriamo! prima che si brucia!" se non funziona, oppure se non ho proprio voglia, potrei almeno parlare un po con i bimbi che aspettano, faccendo un po mediatore, ma anche soddisfando in parte il mio bisogno di riconoscere gli altri---a farli sapere che ci sto pensando anche a loro, e non solo a noi: "anche tu vuoi provare il camion del pompiere? Sembra bello vero? ...Eh, G. non riesce ancora decidersi di scendere." mi giro a guardare...lasciandogli ancora un po di tempo..."G...(aspetto che ho la sua attenzione, senza insistere) questo bimbi vorrebbe tanto provare...saresti disposto a scegliere un altro gioco da fare?"
Adesso, perche G è abituato al rispetto, ed è fiducioso che non gli forzo...probabilmente a questo punto mi prenderebbe al volo il gioco di andare a investigare un fuoco da un altro parte, o invinterebbe il bimbo in questione su il camion con lui...o magari gli metto fuori diversi possibili scelte-- ci sono tante strade che uno si puo prendere...ma è molto importante che il bambino ha fiducia che i suoi bisogni sono importanti come quegli degli altri, e questo, se non ha questa fiducia vorrà del tempo...ed io probabilmente continuerei proprio a fare come finora ho descritto-un po parlando con gli altri bambini un po dando empatia a G, sia per il suo divertimento, che il suo preoccupazione (se lo è) che non gli ascolterò fino in fondo, un po faccendo una richiesta --perche non è a questo punto una cosa "reale" mi diventa difficile continuare.
Ma volendo potrei usare il tuo esempio, fedelmente, fino al "fargli capire cos'è la condivisione"...non avrei fatto questo, piu perche se un bambino è in "no!" difficilmente riiuscirà imparare qualcosa che non abbia ancora appreso...a casa mia, parlo sempre della "condivisione" : "vuoi condividere questo con me? " o "condividiamo questo toast? la tagliamo in due?" si impara vedendolo in azione e soprattutto quando non si sente che il mondo è "povero" che non ce mai abbastanza (cibo, giochi, tempo, spazio ecc ecc) per lui. In ognicaso, non avrei mai portato G. via di forza...avrei sempre continuato di coinvolgerlo nel mio dialogo con gli altri bambini, offrendogli empatia e di tanto in tanto alternative al gioco .
Sembra strano, ma se io non sono attaccata ad un risultato particolare, è sempre molto piu facile che i miei piccoli si decidono da soli di venire incontro ai bisogni degli altri.
Più mi fisso, più si fissano loro...invece, sono convinta che ogni bambino ha bisogno di sapere intimamente, profondamente senza mai dubitare che i suoi bisogni sono importanti come quegli dei suoi genitori, della gente che incontra...come quegli del nuovo arrivato in famiglia...
se non so cosa fare, lo dico. "io non so come fare, sono proprio bloccata--vorrei fare contenti tutti, ma non so come farlo!" saresti sorpresa quanta inventiva hanno sti bimbi, escono con delle soluzioni che non avrei mai pensato. Ma bisogna avere lo spazio interiore per lasciar che succede. Bisogna avere fiducia, fagiolina che ci sono sempre delle soluzioni.
io adesso voglio andare a letto. Desidero continuare con questa lettera, ma ho paura di perdere quello che ho gia scritto, così mando questo e spero di riuscire a finire domani il resto.
un abbraccio fagiolina,
xxmelissa
nelle langhe
mamma di 7